Oltre 2 milioni i ragazzi e le ragazze fra i 15 e i 29 anni non studiano più e non lavorano. Il 23% dei giovani italiani, il numero più alto in Europa. Sono la punta di un iceberg che galleggia nel tempestoso mare dell’istruzione, del lavoro e del mercato in Italia. La strada del futuro per i nostri ragazzi (più di altri in Europa) è in salita. Con grandi incognite, istituzioni indecise, poche idee e confuse. Bisogna rivedere i modi per accreditare nuove e stabili opportunità. Come? Chi?
Fabrica Floridi discute questo dramma sociale con il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e promotore di una ricerca a tappeto sul fenomeno anche in relazione alla pandemia e con Barbara Lucini di Generali Italia, azienda fortemente impegnata dal punto di vista della responsabilità sociale anche nell’orientamento e educazione giovanile. Con Luciano Floridi, la direzione di Enzo Argante e la regia di Giuseppe Scutellà: in redazione gli Jedi di Nuvolaverde, di PuntoZeroBeccaria, di Fondazione Margherta Hack e i giornalisti sociali de Il Bullone.
“Siamo messi peggio della Grecia e della Spagna con il Sud Italia che ne soffre ancora di più – commenta il filosofo più citato al mondo Luciano Floridi – il fenomeno fa emergere l’assenza di un progetto di vita e di opportunità che si aggrava nella mancanza di attrito fra le generazioni che non si incontrano più. Il 23% neet vuol dire che un quarto dei nostri giovani non ha una prospettiva concreta. C’è una enorme responsabilità della società che li ha un po’abbandonati: la scuola ma anche la famiglia, la politica, le istituzioni. Complice la pandemia le diseguaglianze si accentuano sempre più: i vincitori vincono tutto, i perdenti perdono tutto”.
La scuola è punto chiave, il soggetto in grado di imprimere una accelerazione e una svolta: “Bisogna aiutare la scuola ad aiutare i ragazzi – afferma ancora Floridi – ma si devono creare le condizioni politiche ed economiche per raggiungere questo obiettivo: e invece in Italia abbiamo chiesto sempre di più alla scuola fornendo sempre di meno risorse su cui contare”.
Non a caso a registrare gli indici neet più bassi sono proprio quei paesi che investono di più sulle strutture educative, che hanno piena consapevolezza del fatto che i giovani di oggi, gli elettori di oggi, sono il futuro prossimo di un paese e che spendere di più oggi vuol dire spendere di meno domani… “Occorre affrontare il tema con realismo per cercare risposte concrete – ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi – e se è vero che le colpe dei padri non ricadono sui figli non possiamo non interrogarci su quello che è successo: perché questa mancanza di dialogo, il disagio; perché il reale è diventato brutto, pericoloso o inutile e mi costringe a fuggire dalla realtà. Dobbiamo chiedercelo nel momento in cui vogliamo pianificare il futuro. Il Covid ha accentuato tante fragilità, come un liquido di contrasto… Dalla nostra indagine sulla relazione dei giovani al Covid e al lock down sono emerse sofferenze importanti (“il 76% degli studenti vede gli insegnanti “distaccati e ostili” e che “non si preoccupano di come stanno…”,)sulla mancanza delle relazioni, sul senso della vita, sulla solitudine e sulla tentazione di medicalizzare tutto delegando ai tecnici anche le scelte più profonde e spirituali”.
Barbara Lucini, Responsabile People Value & Engagement e Direttore HR Welion Generali Italia, ha evidenziato il ruolo attivo delle imprese attente alla responsabilità sociale: “Come Generali Italia abbiamo l’ambizione di essere Partner di Vita delle persone in ogni momento rilevante, consapevoli del ruolo che abbiamo nella società e nelle comunità. Con riferimento ai giovani di oggi, vogliamo dare il nostro contributo alla loro educazione attraverso diverse iniziative, convinti che educare i bambini di oggi significhi garantire un futuro migliore agli adulti di domani. Crediamo nelle attività di orientamento, promozione e supporto, con una propensione allo sviluppo di competenze strategiche e attuali per il mercato del lavoro, in armonia con i temi del PNRR di digitalizzazione e inclusione sociale. Un esempio è la grande promozione delle carriere digitali e STEM, con focus particolare sul genere femminile, anche tramite l’intervento nei percorsi didattici delle Università e l’erogazione di borse di studio”.
La puntata di Fabrica Floridi sarà visibile in streaming dal 28 febbraio su www.nuvolaverde.eu, piattaforma della comunicazione responsabile di Nuvolaverde realizzata in collaborazione con BFC Media attraverso il magazine tv&web Siamo Jedi visibile su BFC Forbes (Sky 511, TvSat61 e DT 260) e in streaming su bfcvideo.com e stream24.ilsole24ore.com. Il web show è condotto dal filosofo di Oxford e di Alma Mater Bologna Luciano Floridi. Fuori campo, a scandire tempi e modi della narrazione presidente di Nuvolaverde, Enzo Argante. La regia è di Giuseppe Scutellà (Teatro PuntozeroBeccaria). In redazione gli Jedi di Parma (Karin Piffer, Ginevra Montano), di Punto Zero Beccaria (Geson Udorovic, Alex Simbana), di Fondazione Margherita Hack (Noemi Narcisi, Elisa Lauricella, Diana Bracalente) e i giornalisti sociali della redazione de Il Bullone (Sofia Segre Reinach, Michele Tedone, Oriana Gullone, Margherita Luciani, Silvia Bellinato).
La produzione di Fabrica Floridi è coordinata da Lisa Mazoni del Teatro Puntozero Beccaria con i ragazzi dell’area penale interna ed esterna IPM e USSM Cesare Beccaria di Milano: Federico F. Davide R. Alex Simbana, Geson Udorovic, Enea Pablo Zen Scutellà.