Fabrica Floridi – Ep.21 – Un futuro per l’Università

Che cos’è il futuro secondo l’Università, ma anche che cosa ci si aspetta per l’Università nei
prossimi anni: questo il grande argomento trattato durante il ventunesimo episodio di Fabrica
Floridi, il web show condotto dal Filosofo Luciano Floridi, in questa puntata direttamente da Yale,
Stati Uniti. Il mondo accademico e le nuove tecnologie, in che modo gli Atenei devono adeguarsi ai
rapidi cambiamenti, e non solo. A discuterne Ospiti illustri della realtà universitaria italiana:
Francesco Billari – Rettore Università Bocconi di Milano, Donatella Sciuto – Rettrice Politecnico di
Milano, Giovanna Iannantuoni – Rettrice Università Milano-Bicocca e Giorgio Ventre – Apple
Developer Academy-Federico II di Napoli.

Formazione del capitale umano e innovazione: secondo Giovanna Iannantuoni, Rettrice
dell’Università Milano-Bicocca, l’istruzione e l’innovazione tecnologica sono alla base per uno
sviluppo economico e sociale. Se pensiamo alla crescita di un Paese, infatti, il capitale umano e la
sua formazione, quindi il ruolo dell’Università, ma anche la ricerca, sono “canali assolutamente
privilegiati quando un Paese punta a una crescita ‘buona’, sostenibile nel tempo, innovativa e
moderna. La rivoluzione digitale non può essere sottaciuta in questo momento”. Pensiero
condiviso anche da Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano: “penso che l’Università
abbia un compito molto particolare, che è quello di formare persone in grado di essere nel mondo
del lavoro per i prossimi 40 anni”. La Rettrice ha evidenziato che quindi bisogna imparare ad
anticipare, gestire e utilizzare i cambiamenti tecnologici: “formazione, ricerca e innovazione, sono
alla base del progresso economico-sociale, e sono il punto di arrivo delle persone che abbiamo
formato.”

Un concetto di complementarità, ripreso dal Professor Giorgio Ventre, Apple Developer Academy-
Federico II di Napoli, che ha portato l’esempio della “Developer Academy”, realizzata in
partnership tra l’Università Federico II di Napoli e Apple, che vede una formazione complementare
affiancare quella tradizionale dell’Università. Un progetto che, oltre a formare, può essere anche
uno strumento in grado di risolvere alcuni problemi a cui una realtà complicata come quella
universitaria è soggetta, come la molta burocrazia. Iniziative come queste, che hanno un compito
diverso, complementare a quello dell’Università sul formare sulle nuove tecnologie, sono molto
importanti anche per la Rettrice Sciuto, che ha sottolineato il basso numero di laureati in Italia,
solo il 20% delle persone di età compresa tra i 25-64 anni. Anche per Francesco Billari,
Rettore dell’Università Bocconi di Milano, “player digitali e Università devono lavorare insieme” e
la bassa percentuale di laureati nel nostro Paese è un serio problema: “l’Italia ha un livello di
capitale umano di partenza che è insoddisfacente rispetto al mondo digitale con cui vogliamo
competere. Il primo punto è portare più ragazzi e ragazze alla soglia dell’Università, e poi queste
devono andare a formare i leader del futuro, magari con una differenziazione più ampia rispetto a
quello che c’è oggi”.
La formazione deve quindi andare di pari passo, o meglio, anticipare, l’innovazione, collaborando
in questo senso anche con le aziende, per precedere i cambiamenti continui e sempre più rapidi,
gestirli e non adeguarsi a essi, ma imparare a sfruttarli.

Per quanto riguarda invece le competenze, è ancora il tempo per quelle verticali, oppure della
visione olistica? La Rettrice Iannantuoni ritiene che, non sapendo con certezza quali saranno le
future esigenze specifiche del mercato del lavoro: “quello che dobbiamo insegnare è il metodo,
cioè essere pronti a cambiare: la flessibilità, quindi come si imparano cose nuove e l’apertura
mentale ad impararle”. Ricerca di flessibilità e ibridazione sono perciò indispensabili: “le
competenze trasversali per questa generazione sono ovvie – ha messo in luce il Rettore Billari -.
[…] Alcune delle distanze che ci sono tra discipline devono accorciarsi. Gli studenti stessi vanno a
cercare questa ibridazione”. Pensiero ripetuto anche dal Prof. Ventre: “una caratteristica
fondamentale dell’Università, che è un pregio, è la solidità, che però non può diventare staticità.
[…] Sicuramente dobbiamo aprirci: la collaborazione con il mondo produttivo è importante”.
Questo per Ventre significa multidisciplinarietà, ovvero: aprire le porte nella formazione e non
procedere per singole verticali formative. Il rischio da evitare è che: “gli ingegneri elettronici non
parlino con specialisti di linguistica o con i filosofi. Sarebbe un errore letale, non solo da un punto di
vista applicativo, ma anche da un punto di vista metodologico”.
Quale sarà quindi il ruolo dell’Università in relazione alla cultura e alla società? Quello di motore di
internazionalizzazione, uno strumento di incontro di diversità e di inclusione, di impatto positivo e
coordinante sul territorio e anche un ascensore sociale. Gli Ospiti hanno infatti espresso come le
Università abbiano una grande responsabilità sociale, a seconda del contesto in cui operano siano
una porta verso la realtà internazionale, o possano valorizzare quella locale e, last but not least,
siano un mezzo per cambiare positivamente il proprio futuro.
Si è parlato anche di sport: nella formazione culturale e sociale dell’individuo, anche l’attività
sportiva dovrebbe giocare un ruolo fondamentale e complementare. La buona notizia è che, come
spiegato dai Rettori, le Università stanno investendo e lavorando per valorizzare anche questo
aspetto. Ci sono in corso dei veri cambiamenti che hanno portato, e stanno portando, anche
grandi risultati positivi.

In chiusura, il Filosofo Floridi ha chiesto agli Ospiti che cosa, se potessero utilizzare una bacchetta
magica, cambierebbero nel sistema universitario italiano. Tutti hanno concordato sul fatto che
sarebbe necessaria più libertà decisionale e che sarebbe anche ottimale poter garantire la
possibilità di frequentare l’Università anche a chi non se lo può permettere. Desideri condivisi
dallo stesso Professor Floridi.

La puntata di Fabrica Floridi sarà visibile in streaming da lunedì 25 settembre sul sito di Forbes.it,
Formiche.net, FabricaFloridi.tv e Nuvolaverde.eu, la piattaforma della comunicazione responsabile
realizzata in collaborazione con BFC Media e con il magazine tv&web Siamo Jedi, visibile su BFC
Forbes in streaming su bfcvideo.com e stream24.ilsole24ore.com. Alcuni estratti dell’episodio
saranno visibili anche su SiamoJedi.it. Questa puntata è stata realizzata in collaborazione con
Terna, Forbes e Formiche.

Il web show è condotto dal filosofo di Yale University e di Alma Mater Studiorum Università di
Bologna Luciano Floridi, e propone incontri con i personaggi al vertice delle realtà istituzionali e di
impresa che hanno grande influenza sui temi fondamentali del cambiamento tecnologico.
Fuori campo, a scandire tempi e modi della narrazione il presidente di Nuvolaverde, Enzo Argante.
La regia è di Giuseppe Scutellà (Teatro PuntozeroBeccaria). La produzione di Fabrica Floridi è
coordinata da Lisa Mazoni del Teatro Puntozero Beccaria con i ragazzi dell’area penale interna ed esterna IPM e USSM Cesare Beccaria di Milano: Vanessa Costa, Federico F. Davide R. Mattia
Romeo, Alex Simbana, Alessandra Turco, Enea Pablo Zen.

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