Fabrica Floridi – Ep.16 – Social Intelligence

Contrasto alla povertà educativa e al fenomeno dei neet. Sullo sfondo la discontinuità fra formazione e occupabilità. Missione: progettare il futuro, rompere gli schemi, veicolare buoni esempi, preservare valore e valori, promuovere l’etica nell’intelligenza artificiale. Possiamo usare i social media per portare avanti questo progetto?


Social Intelligence: di questo si è discusso nell’ultimo episodio di Fabrica Floridi condotto da
Oxford dal Filosofo Luciano Floridi. Ospiti di questa puntata Luciano Violante, Fondazione
Leonardo – Civiltà delle Macchine – , Walter Quattrociocchi, Data Science and Complexity for
Society, Sapienza – Roma, Enzo Argante, giornalista e presidente Nuvolaverde, Paolo Boccardelli,
Luiss Guido Carli Roma, Elisa Zambito Marsala, Responsabile Valorizzazione del Sociale e Relazioni
con le Università Intesa Sanpaolo, Gianluca Landolina, presidente Camera di Commercio Ufficiale
di Spagna in Italia, Anselmo Prestini, Influencer e scrittore, Roberto Celestri, art-influencer e
Marco Santarelli, Chief Executive 000-Intelligence of Things.

Quello dell’Intelligenza Sociale, in inglese Social Intelligence, legato al digitale, è un tema molto
serio, di grande interesse e attualità, come evidenziato in apertura dal Filosofo Luciano Floridi.
Argomento che è strettamente connesso a quello dei social, ormai onnipresenti nella nostra
società. Caratterizzati da velocità, varietà di temi, ma anche da profondità? Un modo per fruire di
informazioni in ogni momento e quindi una risorsa, o qualcosa di cui preoccuparsi? Luciano
Violante
, Fondazione Leonardo – Civiltà delle Macchine -, ha risposto alle domande degli Jedi,
mettendo in luce come questi canali non debbano essere demonizzati, ma anzi, vadano usati. Per
farlo in maniera consapevole è necessaria però una pedagogia del digitale. Bisogna imparare a
capire bene i loro meccanismi, per non correre il rischio di diventare noi stessi servi di questi mezzi
tecnologici.


E che cosa possono provocare l’utilizzo quotidiano e sfrenato degli smartphone e dei social?
Questi comportamenti potrebbero danneggiare le nostre capacità cerebrali? Walter
Quattrociocchi
– Data Science and Complexity for Society, Sapienza Roma – ha riportato come la
faccenda sia molto dibattuta in ambito accademico. Pare che ci siano evidenze empiriche e
scientifiche che indicano che queste nuove tecnologie possano dare un’assuefazione negativa ai
bambini, soprattutto nella fase pre-adolescenziale, ma è presto per rispondere a questi quesiti con
precisione: “siamo ancora in una fase di studio e di assestamento rispetto alla questione – ha
concluso Quattrociocchi -, bisogna capire se è un fenomeno effettivamente sostanziale o si verifica
solo in alcuni casi
”.


I social media sono anche una grande risorsa. Possono essere un veicolo, ad esempio, per
contrastare la povertà educativa e il fenomeno dei cosiddetti neet (“Not in Education,Employment,
or Training
”), ragazzi che non lavorano e non studiano. Paolo Boccardelli – Luiss Guido
Carli Roma -, infatti, ha riportato un dato interessante che riguarda proprio i neet dai 15 ai 29
anni: la media europea è del 13,1%, quella italiana del 23,1%. Quasi il doppio, una questione di
enorme portata per la nostra società contemporanea. Per cercare di abbassare questa triste
percentuale, prenderà vita un nuovo progetto, Social Intelligence, una piattaforma – Siamo Jedi, che racconterà delle storie legate alla transizione digitale, cultura economia e non solo. L’iniziativa,
realizzata da Nuvolaverde e Intesa Sanpaolo, in collaborazione con prestigiosissimi Partner, vuole
utilizzare i social per creare una comunità di giovani, – ha detto Enzo Argante, Nuvolaverde, –
formarli al loro utilizzo e collegarli alle imprese europee per attivare percorsi di occupabilità”. Un
progetto che è di grande importanza perché, basandosi su studi concreti, condotti
dall’Osservatorio di Intesa Sanpaolo curato dalla Luiss e diretto da Boccardelli, vuole costruire
nuove opportunità e instaurare un legame tra i giovani e il mondo delle Imprese.


La volontà di creare percorsi occupazionali concreti è stata messa in risalto da Gianluca Landolina,
presidente della Camera di Commercio Ufficiale di Spagna in Italia, che, marcando
l’internazionalità dell’iniziativa, ha comunicato la volontà delle aziende socie delle Camere di
Commercio di accogliere il contributo positivo di ragazzi, e non solo, in cerca di un’occupazione.


Anche Elisa Zambito Marsala, Responsabile Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le
Università Intesa Sanpaolo, presentando l’iniziativa, ha espresso l’urgenza di attivarsi: “i giovani
rappresentano un bene prezioso e una componente fondamentale della nostra società, ma allo
stesso tempo sono anche molto vulnerabili. Il fenomeno dei neet ne è un esempio. L’avvento dei
social media in tutta la loro potenza ha in parte destabilizzato ulteriormente i giovani, in questo
contesto è sempre più complesso comprendere chi sono gli esempi da seguire e quali sono i valori
di riferimento. Dall’altra parte è giusto riconoscere i social come strumenti di indubbia efficacia e
aggregazione
”. La Dott.ssa Zambito ha infine messo l’accento sull’obiettivo che il programma
Social Intelligence si è posto: agire concretamente contrastando la povertà educativa e il
fenomeno dei neet, parlando ai giovani con il loro linguaggio preparandoli all’uso responsabile dei
social in funzione di una cultura del lavoro innovativa e sostenibile.


Non sono mancati momenti di magia con Anselmo Prestini, influencer e scrittore, che ha suscitato
molta curiosità con il suo romanzo “Per un pugno di follower”, Vallardi Editore, con Roberto
Celestri
, art-influencer, che ha approfondito la relazione tra arte e social media, e l’importanza di
trovare la maniera giusta per comunicarla su questi canali. Marco Santarelli, Chief Executive di
000-Intelligence of Things, che ha descritto questo “magazine” che tratta di tecnologia, sicurezza
legata agli ambiti più diversi, e il loro rapporto con l’essere umano. Proprio sul tema della
sicurezza si è conclusa la puntata, il Filosofo Floridi ha risposto a una domanda molto interessante
posta dai ragazzi de Il Bullone: sicurezza in cambio di libertà, quanto ci rendiamo conto dello
scambio che accettiamo?


La puntata di Fabrica Floridi sarà visibile in streaming da lunedì 13 febbraio sul sito di Forbes.it,
Formiche.net e su Nuvolaverde.eu, la piattaforma della comunicazione responsabile realizzata in
collaborazione con BFC Media e con il magazine tv&web Siamo Jedi, visibile su BFC Forbes (Sky
511, TivùSat61 e DT 260) e in streaming su bfcvideo.com e stream24.ilsole24ore.com. Questa
puntata è stata realizzata in collaborazione con Forbes e Formiche.


Il web show è condotto dal filosofo di Oxford University e di Alma Mater Studiorum Università di
Bologna Luciano Floridi, e propone incontri con i personaggi al vertice delle realtà istituzionali e di
impresa che hanno grande influenza sui temi fondamentali del cambiamento tecnologico.
Fuori campo, a scandire tempi e modi della narrazione il presidente di Nuvolaverde, Enzo Argante.
La regia è di Giuseppe Scutellà (Teatro PuntozeroBeccaria). In redazione gli Jedi di Nuvolaverde
(Ginevra Montano), di Punto Zero Beccaria (Alessandra Turco, Enea Scutellà, Alex Simbana), di
Fondazione Margherita Hack (Elisa Paolinelli) e i giornalisti sociali della redazione de Il Bullone (Mario Raggio). La produzione di Fabrica Floridi è coordinata da Lisa Mazoni del Teatro Puntozero
Beccaria con i ragazzi dell’area penale interna ed esterna IPM e USSM Cesare Beccaria di Milano:
Vanessa Costa, Federico F. Davide R. Mattia Romeo, Alex Simbana, Alessandra Turco, Enea Pablo
Zen.

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